Qualche mese fa è stato ospite della mia trasmissione televisiva dedicata ai viaggi, il console giapponese a Milano, Shigemi Jomori.
Si è parlato del suo Paese. Di Tokyo. Di paesaggi e di stili di vita.
E si è parlato, a telecamere spente, di una mia passione, la poesia giapponese.
Qualche giorno dopo, ho ricevuto un dono da parte del consolato.
Pagina dopo pagina, una dolce lettura.
In queste ore mi soffermo su questi versi:
"La rapida corrente
di un fiume impetuoso,
sbarrata da un masso,
può anche dividersi, ma alla fine,
credo, torna a riunirsi."
Con gli occhi rivolti a ciò che è, con il cuore rivolto a ciò che sarà.
Quel giorno si è parlato anche di Hanami, letteralmente "contemplare la fioritura" dei ciliegi in primavera.
Una sola parola, per dire tutto.
In queste ore, contemplando il nostro albicocco in fiore, guardo laggiù.
Perché la contemplazione, come la poesia, è una forma di preghiera.